G7 – sette secoli d’arte italiana

La mostra “G7 – sette secoli d’arte italiana” nasce dall’idea di unire l’importante summit mondiale di Borgo Egnazia, sarà inaugurato il 13 giugno prossimo e andrà ben oltre i giorni di permanenza in terra pugliese dei Grandi della Terra ad una proposta culturale di conoscenza dell’arte italiana e si propone di celebrarla attraverso sette secoli, dal XIV al XX, presentando opere d’arte di alcuni dei principali maestri italiani.

La mostra “G7: sette secoli d’arte italiana”, curata dal prof. Pierluigi Carofano e da un comitato scientifico da lui coordinato, offre al pubblico un’opportunità unica di immergersi nella ricchezza e nella bellezza dell’arte italiana. Attraverso l’esposizione di opere d’arte significative e l’offerta di informazioni contestuali, la mostra mira a promuovere la consapevolezza e l’apprezzamento dell’arte italiana, contribuendo alla sua valorizzazione sia a livello nazionale che internazionale.

la mostra sarà articolata in sette sezioni, che faranno cogliere il momento iniziale della storia dell’arte italiana e «il primo Rinascimento», quindi «il pieno Rinascimento, verso la “maniera moderna”» ed ancora «il Naturalismo caravaggesco» ed «Esempi di Neoclassicismo», nonché il «Romanticismo e la pittura di storia» ed in conclusione esempi di «Liberty, Futurismo, Informale e Concettuale».
Un sapiente equilibrio fra opere scultoree e pittura è alla base di questa mostra, con 49 opere d’arte in esposizione e con la possibilità di ammirare, unico evento

A Mesagne sarà possibile ammirare opere di Luca Signorelli e Andrea del Verrocchio, di Raffaello e Tiziano e di Leonardo e della sua Bottega, di Lorenzo Lotto e Ludovico Carracci. C’è la ineffabile Artemisia Gentileschi e ci sono opere di Guido Reni; c’è Gian Lorenzo Bernini e c’è Antonio Canova con Bernardo Canal e suo figlio, il più noto Canaletto. Particolare attenzione è stata riservata alle genialità nate nel Sud d’Italia, fra Nicola Pisano (alle origini) e Francesco Fracanzano, senza omettere il Cavalier Calabrese e Salvator Rosa, Corrado Giaquinto fino al più recente Giuseppe De Nittis ed ai contemporanei Pino Pascali e Roberto Ferri, il 46enne artista tarantino, che già lo scorso anno fu posto in dialogo con le opere di Caravaggio.